Il lonko Alfredo Tralcal ed i fratelli Trangol sono stati fermati attorno alle 23.45 a circa 800 metri dalla nostra casa, circa 5 chilometri dalla Chiesa, Carabineros ha eseguito un controllo, Alfredo aveva tutti i suoi documenti e li ha mostrati al carabinero che stava verificando, senza motivo carabineros ha fatto scendere i 4 dal pick-up, perquisiti e obbligati a stendersi al suolo. Alfredo e gli altri si sono rifiutati e con forza li hanno buttati a terra,li hanno poi portati al commissariato e successivamente passati al tribunale con l’ordine della giudice, Luz Mónica Arancibia Mena. Hanno prelevato loro un campione di sangue e di capelli senza la loro autorizzazione e senza la presenza di un avvocato difensore,pratica che è illegale.Il pick-up è rimasto sotto sequestro e le perizie a cui è stato sottoposto non hanno portato a nessun risultato;nonostante ciò il pubblico ministero lo mantiene sotto sequestro seppure sia stato informato che è la nostra fonte di lavoro,inoltre dove viviamo non v’è molta locomozione,situazione che ci ha portato ad uno stato di parziale isolamento. La situazione che affrontiamo è triste ed esasperante,speriamo si faccia giustizia il prima possibile.
Famiglia Tralcal
Venerdì 23 giugno s’è tenuta l’udienza di revisione della misura cautelare di Ariel Trangol, si sperava che potesse risultare con arresto domiciliare non esistendo prove a suo carico, tuttavia non vi sono stati cambiamenti, rimane detenuto nella prigione di Temuco, in sciopero della fame e senza prove che lo incolpino.
Rete Internazionale in Difesa del Popolo Mapuche 
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