Martedì 26 Settembre 2017 / Il Tribunale Orale Penale di Angol, ha assolto da tutte le imputazioni il werkén della comunità “Rodrigo Melinao”, Hugo Melinao Licán, che si trovava in prigione preventiva da 8 mesi. Melinao era stato fermato a gennaio di quest’ anno in un operativo dell’intelligence di polizia denominato “Operación Tauro”, nel quale veniva accusato d’essere a capo di una “scuola di guerriglia” e di detenzione illegale d’ armi.
La piena assoluzione é avvenuta all’unanimità da parte dei giudici e Melinao é stato lasciato immediatamente in libertà.
All’uscita del Tribunale, Germán Melinao, fratello del werkén, ha dichiarato: “Proviamo sentimenti contrastanti, ovviamente siamo molto contenti per l’unanime assoluzione, ma chi ci restituirà il tempo perso in prigione? Chi riparerà il danno che abbiamo sofferto come famiglia? Mio fratello è stato arrestato in un’enorme operativo e accusato davanti ai mezzi d’informazione di capeggiare una scuola di guerriglia nella comunità. Ora è stata dimostrata la falsità dell’accusa, ma oggi i mezzi di comunicazione che dissero ciò che volevano in gennaio, tacciono”.
Hugo Melinao ha trascorso otto mesi in prigione ed insieme a lui sono stati arrestati in quell’occasione altre persone e perquisite abitazioni a Collipulli, Santiago e Chiloé, tutto come parte d’un operativo dell’intelligence di polizia insieme alla Procura.
Per Germán Melinao, l’assoluzione di suo fratello oggi ha un significato speciale, perché si dà nel mezzo di un contesto repressivo, dove nuovamente, ed attraverso un gigantesco operativo – come avvenuto lo scorso gennaio – viene arrestato un gruppo di dirigenti mapuche in una situazione simile a quella di suo fratello, questa volta nella denominata “Operación Huracán”.
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