19 Ottobre 2017 / I magistrati della Corte Suprema hanno scelto all’unanimità d’accogliere il ricorso della difesa ed ordinare la liberazione dei mapuche che si trovavano detenuti nel contesto della denominata Operación Huracán.
La risoluzione è giunta dopo due giorni in cui la Seconda Sala del massimo tribunale nazionale ha ascoltato gli avvocati difensori degli accusati che si trovano in prigione preventiva per una supposta associazione illecita terrorista.
La difesa argomentò che non esistevano prove contro gli imputati e che non venivano considerati gli argomenti portati dalla difesa, dando validità solo a quanto segnalato dal Ministero Pubblico. I pubblici ministeri, dal canto loro, hanno difeso la loro posizione di imputare una presunta coordinazione per realizzare attacchi incendiari in base ad intercettazioni di messaggi WhatsApp.
La risoluzione sarà data a conoscere questo giovedì e notificata ai carceri di Concepción e Temuco, dove si trovano gli accusati. Dopo ciò, Héctor Llaitul, Ernesto Llaitul, Jaime Huenchullán, Rodrigo Huenchullán, Fidel Tranamil, Martín Curiche, David Cid e Claudio Leiva torneranno in libertà.
La Corte Suprema argomentò che la giudice di garanzia di Temuco, Luz Arancibia, che ordinò la prigione preventiva degli imputati non stabilì uno dei requisiti principali per decretare la misura cautelare più gravosa del sistema penale; “mancarono i fondamenti che giustifichino la partecipazione degli accusati nei fatti indagati dal Ministero Pubblico.”
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