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La reazione della comunera di fronte alla sospensione della preparazione dell’udienza del processo contro i tre gendarmi
Cayuhan ha inoltre criticato la Procura e la Gendarmeria per la promozione dell’ufficiale Christian Alveal
È stata sospesa questo lunedì l’udienza preparatoria per il processo contro i tre gendarmi accusati di vessazione ingiusta per il caso della comunera Mapuche Lorenza Cayuhan che partorì sua il 21 ottobre 2016 incatenata mani e piedi ad un letto dell’ospedale Sanatorio Alemàn di Concepciòn.
Il motivo della sospensione è stato prodotto dall’avvocato che rappresenta i tre gendarmi con un certificato medico che ne testimoniava l’impossibilità di assistere.
In questo contesto la Cayuhan ha affrontato per la prima volta i mezzi di comunicazione criticando la Procura e la Gendarmeria per aver promosso Christian Alveal a direttore nazionale dell’istituzione quando, nel periodo in cui partorì incatenata al letto, lui già era capo regionale dell’istituzione nel Biobìo.
“Credo che la Procura abbia abbandonato il caso, è più preoccupata per gli imputati che di me che sarei la vittima di questo caso. Non c’è (giustizia) e tanto meno credo che ce ne sarà. Per il popolo mapuche non c’è mai stata giustizia . Se questo caso fosse stato al contrario, a questo punto ci sarebbe già un mapuche condannato.”
“Qui si è fatto il minimo, ossia si sono mossi i funzionari, ma non c’è stata nessuna formalizzazione, nessuna indagine né al sindaco, ne al direttore regionale che al tempo era Christian Alveal, che oggi è direttore nazionale della Gendarmeria. E’ insolito che qualcuno possa essere promosso in questo modo”. Ha sostenuto.
Tanto la difesa di Lorenza Cayuhan, quanto l’INDH (istituto nazionale per i dritti umani) non sono riusciti a far si che si notificasse ad altri quattro gendarmi l’accusa di aver creato delle condizioni illegali e di tortura.
Di seguito a questa decisione, l’udienza di preparazione è stata programmata per il prossimo 21 Febbraio.
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