La comunità mapuche di Chubut ha denunciato che il magnate italiano Luciano Benetton ha bloccato la strada locale e li ha accerchiati. I membri della comunità hanno avvisato che stanno rimanendo senza cibo.
Si tratta della comunità mapuche Nehuentuain Inchiñ della Costa del Lepà, che si trova a 45 chilometri dalla città di Esquel, i cui membri affermano che dei componenti del gruppo Benetton hanno sigillato le cancellate di una strada del vicinato e li hanno in questo modo isolati.
“Quelli del ranch hanno messo un nuovo lucchetto, ci hanno chiuso il passaggio. La polizia ci perseguita, come se fossimo delinquenti”, ha affermato la referente della comunità Matilde Jofré. La donna ha comunicato che hanno già segnalato quanto successo all’Istituto Nazionale delle Questioni Indigene (INAI), così come alla Direzione delle Questioni Indigene di Chubut. Secondo Jofré le persone che sono rimaste dentro la comunità stanno rimanendo senza provviste e senza carburante per far funzionare il generatore che gli garantisce energia elettrica.
Questo conflitto si palesa a una settimana dalla firma dell’accordo per creare un “Tavolo di Risoluzione Alternativo ai Conflitti Territoriali con i Popoli Originari”, che ha come funzione quella di rispondere a tutti i reclami delle comunità indigene con la finalità di trovare soluzioni consensuali e pacifiche.
Questo nuovo organismo fa parte dei ministeri della Sicurezza, della Giustizia e dell’Ambiente, dello Sviluppo Sostenibile, così come del INAI e dell’Amministrazione dei Parchi Nazionali (APN).
Il magnate del settore tessile italiano Luciano Benetton è uno dei principali proprietari terrieri della Patagonia: si stima che possieda circa 900 mila ettari, ovvero l’equivalente di quaranta volte la superficie della città di Buenos Aires.
La zona della Costa del Lepà, dove è sorto il conflitto, si trova a 27 chilometri a sud di dove è stato ritrovato il corpo senza vita di Santiago Maldonado, dopo che l’attivista aveva partecipato nell’agosto del 2017 a una protesta della comunità Pu Lof in Resistenza che fu sgomberata dalla Gendarmeria.
“Pilcaniyeu soffre mancanza di acqua potabile a causa dell’uso esclusivo delle fonti idriche a beneficio del gruppo Benetton”
Secondo le informazioni pubblicate alcuni giorni fa, dal settimanale “El Cohete a la Luna”, la località rionegrina di Pilcaniyue sta soffrendo una mancanza di acqua potabile. Secondo l’investigazione accademica ripresa dal settimanale, la mancanza d’acqua si produce a causa della proprietà “Pilcañeu”, appartenente alla Compañía de Tierras del Sud SA (CTSA) del gruppo Benetton, la quale consuma tutta la portata del corso d’acqua Pilcaniyue, visto che i proprietari del ranch hanno costruito un sistema di almeno 71 dighe di contenimento che impediscono che l’acqua arrivi al paese. “Questo sistema di intervento artificiale occupa 35 ettari di bacino idrico dove le vacche pascolano e si nutrono”.
Alla luce di questa flagrante violazione dei diritti di tutta una popolazione dell’afflitta Linea Sur, il consigliere Carlos Navarrete, del Blocco Frente Grande di Pilcaniyeu e il legislatore Marcelo Mango (Frente Grande – Todes RN), hanno sollecitato “l’intervento urgente del Ministro delle Opere e Servizi Pubblici affinché venga garantito a tutta la popolazione di Pilcaniyeu l’accesso all’acqua potabile e che venga aperta un’investigazione per capire se la situazione attuale è la conseguenza dell’uso delle acque pubbliche a beneficio esclusivo del gruppo Benetton”.
Allo stesso tempo, il parlamentare provinciale Mango (FG-TodesRN) e il costruttore Navarrete (FG), hanno affermato che “non accetteremo che questi magnati stranieri continuino a maltrattarci, che si prendano le nostre terre, i nostri laghi, i boschi, i torrenti e tutte le nostre risorse naturali. Esigiamo alle autorità provinciali che intervengano in questa situazione con urgenza e a difesa delle nostre popolazioni”.
Per questo motivo, entrambi i rappresenti della popolazione, richiedono al governo di Rio Negro di comunicare “se il Ministero delle Opere Pubbliche e il Dipartimento Provinciale delle Acque è a conoscenza dell’uso dell’acqua del fiume Pilcañeu e/o della realizzazione di opere nel tratto del corso d’acqua che attraversa la proprietà di Pilcañeu appartenente alla Compañía de Tierras del Sud SA (CTSA) del gruppo Benetton&. Inoltre, Mango e Navarrete hanno affermato “stiamo chiedendo di sapere se esiste un accordo o una convenzione tra il Ministero delle Opere Pubbliche o il Dipartimento Provinciale delle Acque e la Compañía de Tierras del Sud SA (CTSA) del gruppo Benetton per usare l’acqua del fiume Pilcaniyeu e/o realizzare opere in questo corso d’acqua; e se il Ministero delle Opere Pubbliche è a conoscenza della mancanza di acqua potabile nella località di Pilcaniyeu (e nel caso essere aggiornati sulla situazione a cui si attribuisce il problema)”.
Per concludere, parafrasando Don Atahualpa Yupanqui, hanno detto: “le vacchette” saranno pure degli “altri”, però “l’acquetta” è “nostra”.
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