COVID -19 COLPISCE ANCHE AI MAPUCHE NELL’ARAUCANIA: DECEDUTA LA PRIMA DONNA E IL MARITO È IN STATO CRITICO

Questo è il primo caso noto della morte di una persona Mapuche. Si tratta della madre del werken (portavoce) Pablo Huaiquilao, della comunità di Carilafquèn de Pitrufquén, il cui padre è connesso a un ventilatore artificiale nell’Ospedale di Temuco. El werken denuncia mancanza di protocolli e monitoraggio in questi casi.

“I miei genitori sono dovuti uscire delle loro rispettive comunità quando erano molto giovani, per mancanza di opportunità e di terre. Hanno vissuto in diversi posti, ma sempre mantenendo l’identità Mapuche. Alla fine, sono tornati a Temuco perche non si sono mai sentiti a loro agio nella regione del Bio-Bio, dove hanno vissuto per tanti anni”, dice Pablo Huaiquilao della comunità Carilafquén di Pitrufquén.

Sua madre, una donna Mapuche di 70 anni, è stata internata per dieci giorni nell’ospedale di Temuco dopo che le avevano diagnosticato il Covid-19. Descritta come una persona molto vitale, aveva come antecedente solo l’ipertensione. È morta il sabato 4 di aprile alle 01:30 di notte circa. Suo padre di 79 anni è grave ed è connesso al ventilatore artificiale nell’Ospedale di Temuco, nella regione che registra il più alto numero di vittime mortali per Covid-19 con 13 persone alla chiusura di questa edizione.

I primi giorni che è stato ricoverata non hanno potuto vederla. “I protocolli di informazione erano pessimi, o meglio, non c’erano. Mia mamma è riuscita grazie a una infermiera a chiamare al suo cellulare che avevamo noi, così abbiamo comunicato fino a quando è cambiato il turno e non abbiamo più avuto sue notizie. Ci hanno chiamato per dirci che era in condizioni gravissime, noi chiamavamo tutti i giorni, tutto il giorno e non ci rispondevano, on tutta la angoscia che implica per la famiglia” spiega Huaiquilao.

“Pare che adesso, invece, ci sia un protocollo, perché per lo stato di salute del mio papà  mi chiamano due volte, a mezzogiorno e la sera” dice.

Pablo Huaiquilao(46 anni) è conosciuto nella società mapuche e nei movimenti medio ambientali per essere una delle facce visibili dell’inedita sospensione della costruzione della centrale idroelettrica Los Aromos a Pitrufquén nel 2019, in difesa del fiume Toltén. Huaiquilao insieme a uno dei suoi fratelli è riuscito a dire addio alla sua madre, chi è stata cosciente prima di morire.

La Organizzazione Mondiale della salute non ha fornito una guida specifica per occuparsi delle persone morte per il virus, dovuto alla mancanza di evidenze scientifiche sulla sua trasmissibilità in quel stato. Tuttavia, il protocollo del Ministero della salute stabilisce che il cadavere debba essere trasportato il più velocemente possibile dalla sala del obitorio fino a dove sarà consegnato per la sua inumazione nel cimitero o per la cremazione. In seguito, si deve permettere l’acceso ai familiari per un addio, ai quali si chiede di non avere un contatto fisico con il corpo del deceduto.

“È stato molto doloroso, perche non abbiamo potuto svolgere i passaggi che dobbiamo fare come mapuche, la nostra cerimonia tradizionale, el eluwun” dice Huaquilao. La famiglia si è attenuta al protocollo del ministero della salute e hanno seppellito la madre rapidamente nel cimitero di Pitrufquén.

Crisi nella Araucania

La situazione della regione della Araucania è particolarmente preoccupante per la quantità di contagiati che presenta. Secondo i dati consegnati da fonti ufficiali, alla chiusura di questa edizione la quantità di contagiati corrisponde a 509 casi totali e 13 deceduti. Si tratta di dati alti per una regione dove il numero di abitanti supera per poco le 950.000 persone.

Attualmente le comuni di Temuco e Padre Las  Casas sono in quarantena totale dal 28 di marzo, tuttavia, Pablo Huaquilao accusa che questo tipo di misura restrittiva è stata presa troppo tardi. I suoi genitori sono stati contagiati quando hanno assistito a una riunione nella città. Dopo che sono stati riconosciuti come casi positivi, solo dopo due settimane hanno cominciato a controllare le persone con cui erano entrati in contatto.

“C’è una negligenza tremenda da parte delle autorità, non hanno preveduto la gravità di quanto stava accadendo”, dice il werken, che inoltre denuncia che “si stanno nascondendo e manipolando le informazioni. C’è un sistema poco limpido riguardo alle comunicazioni che stanno circolando, non è stata detta la verità”, dice.

Precisamente, Katia Guzman(Partito Renovación Nacional)   *SEREMI di salute della regione, è sotto indagine della magistratura per aver esposto altre persone al contagio. Tra loro, tanti professionisti delle comunicazione e anche le principali autorità politiche della zona.

Mercoledì 1 aprile, Huaiquileo ha lasciato suo padre nel ospedale. Quel giorno ricorda che è rimasto impressionato dalla quantità di ambulanze che arrivavano e dalle tante persone che sono state fatte ritornare a casa perché non potevano già più essere visitate. “Hanno iniziato a dare la priorità a chi visitare, tanti anziani sono tornati a casa loro e non sono vengono inclusi nelle cifre ufficiali”.

“Ieri il medico ci diceva che il mio padre aveva avuto un lieve miglioramento, ma per mia madre era stato uguale, stava male e poi migliorava, per cui non possiamo fidarci tanto. Si trova in coma indotto e il rene è iniziato ad avere malfunzionamenti, il panorama non è ben augurante.

I miti riguardo il sangue mapuche

La studiosa Maria Emilia Tijoux ha affermato in diverse occasioni che la razza non esiste, insieme a altri teorici. “dovremmo virgolettare sia quando si dice sia quando si scrive, perche non esistono, non hanno base scientifica perche non c’è nulla che possa sostenere il linguaggio razziale” ha detto in una occasione.

In  quel senso, commenti su come il Covid-19 infetti a seconda del gruppo sanguigno – essendo in teoria lo “O” più resistente e prevalente nei popoli indigeni- hanno il pericolo di far rinascere un discorso che può diventare pericoloso, ancora di più in quanto il razzismo scientifico e le differenze innate nella biologia non si fondano su basi scientifiche dal XIX secolo.

In più è pericoloso dal punto di vista sanitario, l’ idea di avere un “gene” migliore per affrontare la pandemia può offrire una falsa sensazione di sicurezza. Infatti, il coronavirus è stato particolarmente violento in Guayaquil, Ecuador, la cui popolazione “meticcia” è in maggioranza del gruppo sanguigno “O”.

Il 25 Marzo, Marta Lagos, sondaggista, fondatrice di Latinobarometro y MORI Chile, ha pubblicato nel suo account di twitter: “Cos’hanno i Cileni che il virus produce meno morti che in altri paesi? L’80% degli cileni abbiamo tipi di sangue diversi (tipo o) degli europei (tipo A). è il sangue mapuche di nostri popoli originari. I genetisti indagheranno su questo? Cosa si sa?”

Il giornalista e scrittore Mapuche, Pedro Cayuqueo, ha risposto- “Dei pochi non infettati della SEREMI di salute della Araucania c’è il governatore di Cautìn, Mapuche…”

Tuttavia, la storia ci ha insegnato come la biologizzazione delle differenze, intorno al concetto di razza, sono pericolose e dannose, fatto che nel passato ha ispirato diverse politiche eugenetiche destinate a “migliorarle”. Nel caso cileno, è stato sviluppato da Bernardo Subercaseaux in “Historia de las ideas y de la cultura en Chile”(2011), tra altri autori.

* SEREMI : Servizio Regionale Ministeriale alla Salute

Fonte:

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

Blog su WordPress.com.

Su ↑

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: