I Carabinieros hanno rafforzato la propria presenza tattica nella macrozona meridionale del paese che comprende le regioni del Biobío, L’Araucanía, Los Ríos e Los Lagos, con l’acquisizione di altri 81 veicoli.
Stando a quanto riferito dal quotidiano on line La Tercera PM, il piano, promosso dal Ministero dell’Interno, intende velocizzare lo spostamento nelle zone rurali complesse.
La Tercera riferisce che l’acquisto prevede 53 jeep tattiche (camioncini 4×4 blindati), 19 Mowag (carri blindati per il trasporto del personale poliziesco) e nove veicoli idranti antisommossa.
Il preventivo include anche la riparazione e manutenzione di queste macchine per un importo totale di 2.611 milioni di pesos.
“Per un intervento rapido è necessario che i Carabinieros abbiano a disposizioni veicoli efficienti, che garantiscano allo stesso tempo ogni misura di protezione in caso di attacchi violenti, come quelli che abbiamo visto negli ultimi tempi”, ha spiegato il sottosegretario all’Interno, Juan Francisco Galli.
Sulla stessa linea, il nuovo Capo Zona per la Macrozona Sur, responsabile dell’Ordine Pubblico e della Sicurezza, il generale Carlos González, ha segnalato che il rafforzamento del parco veicoli nella zona avrà un ruolo di primo piano per la protezione dei funzionari.
Il Governo ha consegnato alla polizia militarizzata 90 veicoli blindati da guerra Mowag per attaccare le comunità mapuche. Le incursioni militari colpiranno principalmente i Lov o comunità che resistono nel cedere le proprie terre a grandi megaprogetti internazionali. Oltre 90 veicoli da guerra pattuglieranno la zona, controlleranno le vie pubbliche, le strade, i dintorni delle comunità.
Le comunità mapuche saranno attaccate, intimidite e vessate per spogliarle delle loro terre, che poi saranno affidate alle transnazionali come le idroelettriche, per grandi megaprogetti come Statkraft, Besalco, Plan Impulso Araucanía e tante altre che pretendono di saccheggiare il territorio mapuche.
Oltre 90 veicoli da guerra e Jeep che pattuglieranno le comunità mapuche che sono ‘in resistenza’ e che si rifiutano di consegnare le loro terre ai grandi megaprogetti; e che vanno ad aggiungersi al ‘Comando Jungla de Carabinieros’ e ai ‘Boinas negras’ dell’Esercito, con tutta l’infrastruttura che ciò comporta.
Il tutto avviene dopo l’ultimo fatto di violenza accaduto a La Araucanía, dove un funzionario dei Carabinieros è deceduto durante un’operazione di polizia nel settore di Padre Las Casas. Il caso ha avuto ampio eco mediatica e tutte le autorità di governo e della polizia hanno condannato pubblicamente l’assassinio in diretta TV, a differenza di quanto accade quando a morire sono i ‘comuneros mapuche’ per mano di agenti dello Stato. Ovviamente questo crimine è stato strumentalizzato mediaticamente con dubbi propositi e sappiamo che ci sono molti dubbi, contraddizioni e anche informazioni da testimonianze che segnalano gruppi paramilitari di estrema destra, al servizio del gran capitale, come veri responsabili del crimine, e non il popolo mapuche come si vuole fare apparire. Alcuni, con la loro testimonianza, sono arrivati a compromettere addirittura l’alto comando dei Carabinieros
In Cile si è scatenata la guerra contro le comunità Mapuche

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