Rafael Nahuel è un compagno Mapuche ammazzato con tre colpi di arma da fuoco e colpito alle spalle, all’età di 22 anni nella comunità Lafken Winkul Mapu il 25 novembre 2017. Quel giorno la gendarmeria lanciò una caccia all’uomo razzista e coloniale nei territori contesi di Villa Mascardi, un parco nazionale a pochi chilometri da Bariloche, nota località turistica della Patagonia argentina
I fatti si svolsero nelle stesse ore in cui si stava tenendo in provincia di Buenos Aires il funerale di Santiago Maldonado, desaparecido durante una rappresaglia della Gendarmeria nella comunità mapuche Pu Lof Cushamen il 1 agosto precedente e ritrovato senza vita in circostanze poco chiare 78 giorni dopo. Come per l’assassinio di Santiago anche per l’omicidio di Rafael, tutte le responsabilità sono dello Stato e del governo.
Lo stesso 25 novembre era previsto un tavolo di negoziazione per risolvere il conflitto. «A tradimento e boicottando qualunque possibilità di dialogo, un enorme dispiegamento di forze dell’ordine ha fatto irruzione nella comunità all’alba, sparando con armi da fuoco e arrestando donne e bambini, detenuti in condizioni illegali per diverse ore». Secondo le testimonianza dei mapuche, una dozzina di uomini della comunità sono fuggiti sui monti a causa della caccia all’uomo violenta della polizia federale, della Gendarmeria e delle forze della Prefettura navale, impiegate congiuntamente con elicotteri e forze speciali. Ieri pomeriggio, tre di loro stavano tornando per ricongiungersi con le loro famiglie e sono stati attaccati con armi da fuoco dalla polizia. Così è stato assassinato Rafael, un giovane dei quartieri poveri di Bariloche (che si era recato a visitare i parenti nella comunità in lotta), saldatore, falegname e lavoratore precario, un “pibe de barrio”, come lo ricordano gli amici dopo la notizia della sua morte.
Compagno Rafael, noi non dimentichiamo e non perdoniamo, nessuna pace senza giustizia, e continueremo a portare avanti la tua lotta per un Wall Mapu libero dai wingka (invasori colonizzatori europei) e dallo stato fascista e oppressore argentino.
- Poema para Rafita, a nueve meses de su asesinato. Por Maitén Cañicul Quilaleo, comunicadora mapuche de Neuquén.
No olvidamos tu mirada color noche.
Tu pensamiento despierto, la fortaleza de tu corazón.
Somos la continuidad de los kuifiche, los ancestros.
No tengan dudas, seguimos naciendo.
Estamos volviendo y los guerreros no mueren, son la siembra para otro tiempo.
Rafael Nahuel, tu fuerza siempre en nuestros pensamientos.
Ailla kvyen ka mi leliwun pun kechili
goymalaiñ mi leliwun pun kechili
tami xepetu rakizuam
tami piwke ñi newen.
taiñ futakeche elelkefun feitati rupu
genoweluzuam inchiñ wiñoleyñ
pu awkache latukelay mulelu tkun ka antu. Lamngen Rafael Nahuel iem tami newen lonkontukeleaiñ taiñ rakizuam.
Ya Basta
(a Rafael Nahuel)
Brigate Poeti Rivoluzionari
Le nostre parole son macigni
a franare sul vostro scherno.
Ci chiamate terroristi
per seminare il terrore nelle nostre vite.
Ci incarcerate legati a un ceppo
perché temete la libertà.
I vostri elicotteri non si librano fieri in volo
come il condor che doma il toro
ma ebbri di sangue
ronzano fastidiosi come zanzare
a infettare le montagne.
Non siete il sole del mondo
come quello impresso a fuoco sulla bandiera
che avvolge le chiappe del presidente
ma siete il sale che fa morire i campi.
Avete ammazzato Rafael
un chico del barrio
che era lì per aiutare i genitori e lo avete sparato alle spalle.
Adesso basta con le bugie
sussurrate nella brezza
e spacciate per uragano!
Adesso basta a spargere piombo
come se fosse pioggia
sulla testa e nei cuori dei Mapuche,
non siete nuvole e cielo!
Avete ammazzato Rafael
un chico del barrio
che era lì per aiutare i genitori
e lo avete sparato alle spalle!
Basta con gli stupri!
Basta con le violenze!
Basta con le uccisioni!
Basta con i desaparecido!
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