IL MONTAGGIO GIUDIZIARIO ANTI-MAPUCHE È CADUTO CON LA RESISTENZA DEL PU LOF CUSHAMEN: ASSOLUZIONE PER GLI/LE IMPUTATI/E

Questa mattina, la Procura della Repubblica presieduta da Teodoro Nürberg e Mariano Ignacio Sánchez ha ritirato le sue accuse e il giudice Enrique Guanziroli ha emesso le assoluzioni per le cinque persone che erano state processate oralmente per i reati di perturbazione della pubblica viabilità e possesso di materiale esplosivo.
Gli eventi giudicati, si sono svolti il 10 gennaio 2017, in quello che è stato il preludio alla scomparsa forzata di Santiago Maldonado il 1° agosto, nel Pu Lof Resistencia Cushamen, a Chubut.
D’altra parte, è stato ordinato di avanzare nelle indagini per falsa testimonianza degli agenti di polizia in servizio a Chubut, Cristian Amed e José Leonardo Fernandez, e dell’assistente amministratore del ranch Benetton, Gonzalo Graña.
Ivana Huenelaf, Elisa Ose Ñancunao, Gustavo Jaime, Javier Huenchupan e Jorge Buchile, che erano già stati assolti da accuse simili nel sistema giudiziario provinciale tra il 2018 e il 2019, hanno lasciato il processo a testa alta.
Nelle udienze di questa settimana è stato dimostrato che non hanno commesso i suddetti reati e che sono anche vittime di violenza repressiva, poiché nel gennaio 2017 sia la Polizia di Chubut che la sicurezza privata di Luciano Benetton (che occupa il territorio ancestrale del Pu Lof attraverso una delle sue società) hanno agito insieme per maltrattarli.
Un caso federale in cui le detenzioni arbitrarie, le torture e le minacce subite da coloro che sono stati assolti devono essere giudicati oggi dormono nei cassetti dei tribunali.
Le assoluzioni sono state un trionfo della lotta del popolo Mapuche-Tehuelche, ma il processo lascia anche un sapore amaro rispetto a tutto quello che le vere vittime hanno dovuto passare, ricordando quei giorni di violenza.